Sentieri Creativi, Rifugio alpe corte, Agosto 2011


Le nostre montagne sono mute signore immobili, osservano silenziose lo scorrere degli anni. Custodiscono il segreto della vita e della morte, della natura che sopraffà l’uomo e dell’uomo che invano cerca di dominarla. Hanno impressi sulle loro schiene i passi di milioni di esseri umani, sono solcate da gelidi torrenti, ammorbidite dai temporali più violenti, accarezzate dai venti. Le montagne sono il luogo dove ritorniamo per misurarci con noi stessi, ora che la vita ci ha indissolubilmente separati dalla nostra essenza istintuale.

 

Gh’era ‘na olta è il punto di arrivo di un lungo viaggio verso casa. A sei mesi passati in Ucraina ritornerò in Italia attraversando i Balcani. Da più di un anno sto riflettendo sul significato della narrazione: ho raccolto favole, miti e leggende, ho viaggiato e mi sono fatta stregare da visi stranieri, accenti esotici, dal suono di lingue di paesi lontani. Ho raccolto pezzi di una tradizione orale che si sta piano piano sgretolando sotto il peso della tecnologia, della razionalità, della frenesia della vita quotidiana. Sono diventata lo scrigno che racchiude i volti e le voci di sconosciuti incontrati per caso sul treno, di amici lontani, dei vicini di casa. Questa volta ho l’occasione di viaggiare rimanendo ferma: per qualche giorno mi accamperò vicino al rifugio Alpe Corte per ascoltare e raccogliere storie. Storie di escursionisti, di amanti della montagna, di coloro che vivono ai suoi piedi e di coloro che vi transitano. Restituirò poi questi racconti sotto forma di libri appesi agli alberi intorno al rifugio, così che i futuri escursionisti possano leggerle, una volta raggiunta la meta, diventando a loro volta, custodi di questa antica memoria.

 

 

 

 



 

 

Post 640

What’s going on

Martin’s Club part II


Something to be proud of (?) (or Something I would be proud of if I wouldn’t hate football)

Martin’s Club 10-11th june

Post 578

MoRnInG

Secret Donetsk, 12nd july

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

June, 6th